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Il
cachi:
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In questo mese di ottobre certamente molti avranno già gustato i bei pomi di color rosso-aranciato dei cachi. L'albero che produce questo frutto riccamente zuccherino è proveniente dal Giappone e dalla Cina, e ivi è considerato l'albero delle sette virtù: la prima è la lunga vita (possono vivere anche mezzo secolo); la seconda la grande ombra; la terza è l'assenza di nidi fra i suoi rami; la quarta è l'inattaccabilità da parte dei tarli; la quinta è la possibilità di giocare con le sue foglie indurite dal ghiaccio; la settima virtù è data dal bel fuoco che fornisce e dalla ricchezza in sostanze concimanti il terreno. Il cachi nella simbologia legata ai fiori e al regno vegetale ha il significato particolare di "non credere alle apparenze", probabilmente il senso scaturisce dalle caratteristiche di questa prelibata bacca, così sgradita quando è immatura e così dolce quando ha perduto le sostanze che la rendono allappante. Il suo nome, infatti, è Diospyros kaki che in greco vuol dire "cibo degli dei" perché buono per l'alta percentuale di zuccheri. La sua composizione riporta il 18% di zuccheri, come il fico e l'uva, per il resto il 78,20% è acqua; lo 0,80% sono proteine; lo 0,40% sono grassi e il 18,10% idrati carbonio, oltre ad una ragionevole quantità di vitamina C. Possiede, inoltre, notevoli proprietà terapeutiche sull'apparato intestinale, quali potere astringente contro la diarrea, ed è ottimo per il trattamento della tosse e del singhiozzo. E' un frutto amato dai bambini e dagli anziani perché facilmente masticabile, consigliato alle persone debilitate o magre non è consigliabile ai diabetici, o ai malati di ulcera gastroduodenale. I cachi vengono raccolti ancora immaturi tra la fine di ottobre e dicembre, a seconda del clima, lasciando una porzione di ramo, evitandone così la maturazione sull'albero, poiché si rischierebbe di vederli spappolarsi per caduta al suolo. In seguito il cachi per divenire gradevole al palato è soggetto ad un periodo di maturazione detto di "ammezzimento", basato sulla sistemazione dei frutti in contenitori, alternati con cassette di mele profumate in via di maturazione. Queste ultime, infatti, durante il periodo sprigionano due gas, l'acetilene e l'etilene, che accelerano l'arricchimento in zuccheri per la successiva consumazione. Nel lontano Giappone invece è utilizzato un metodo particolare di conservazione invernale del cachi: i frutti vengono raccolti immaturi e dopo privazione della buccia, vengono appesi tramite il peduncolo a dei bastoni posti su cavalletti, in pieno sole o in appropriati locali riscaldati chiamati "stufe". Il cachi durante la stagionatura acquista una forma allungata e muta il colore diventando scuro, mentre si ricopre di uno strato di zucchero cristallizzato acquistando una grande somiglianza con i fichi secchi. Il Diospyros kaki, però, oltre a donare dei frutti squisiti è un albero che può essere utilizzato in giardino a scopo ornamentale, non per la fioritura poco appariscente che si confonde con il bel fogliame, ma per la chioma composta e il disegno elegante dei rami nudi in inverno. Unico lato negativo è il doppio periodo di "cascola" (caduta dei frutticini a giugno e ad agosto) che costringe a pulire il terreno al di sotto per evitare fenomeni di marciume. Le piante di cachi cominciano la produzione di frutti a partire dal quarto anno di vita e continuano per decine di anni, grazie soprattutto alla capacità di molte varietà di produrre frutti da soli fiori femminili, senza fecondazione (partenocarpia). Tra le varietà più ricercate del diospiro ricordiamo la "Mela", i cui frutti non allappano anche immaturi perché dolci e di sapore delicato. Questi frutti sono detti anche "cachi con il ragno", poiché all'apice opposto al peduncolo presentano dei segni neri a forma di ragnatela, purtroppo sono difficili da trovare in commercio. E' questo il momento di preparare delle ottime marmellate di cachi, i vostri cari sicuramente si leccheranno i baffi per la bontà della sua polpa zuccherina. |
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