|
|||||||
Il
rampicante sul balcone
|
|||||||
Spesso osservando le pareti dei balconi degli edifici si mostrano spoglie e squallidamente grigie per l'incuria, dando un senso di abbandono e di tristezza. Ma anche quei muri appena dipinti, che vengono lasciati intonsi dai condòmini per paura che si rovinino conferiscono un senso di malinconia. Quelle pareti risulterebbero molto più piacevoli se fossero ricoperte dagli intrecci dei teneri rami di un rampicante, punteggiato dai colori di un'abbondante fioritura. L'uso dei rampicanti è una delle soluzioni migliori per mascherare un intonaco mal ridotto, ma anche per arredare il nostro salotto all'aria aperta, a guisa di una carta da parati. Per non parlare dei gradevoli profumi che molte specie emanano sul calare della sera, profumi che suscitano calde emozioni ed afrodisiaci desideri. Per ottenere, però, un ricoprimento omogeneo è bene utilizzare grigliati in legno trattato per esterni o in PVC, che permettono di controllare lo sviluppo in ogni direzione dei lunghi e flessibili rami dei rampicanti. Spesso si sbaglia nell'apposizione di queste strutture portanti, poiché non si considera che devono essere necessariamente collocate ad una certa distanza (circa 5 - 10 cm) dalla superficie da ricoprire, per consentire sia un armonico sviluppo dell'essenza, sia per non rovinare il muro, sia per creare una vera e propria "camera d'aria" che lasci respirare le piante e ne impedisca il surriscaldamento o persino la bruciatura dei teneri germogli. Inoltre, i grigliati fissati alla ringhiera verso l'esterno svolgono benissimo la funzione di schermo dagli sguardi degli estranei, o di frangivento, creando una stanza all'aperto molto più accogliente. Qualcuno obietterà che il prezzo di questi grigliati, soprattutto se trattati con particolari resine, è alquanto elevato, ma esistono metodi di sostegno dei rampicanti meno costosi, come i fili di ferro zincato tesi orizzontalmente sul muro e fissati mediante staffe di ferro. Il primo filo viene teso orizzontalmente a circa 80 cm da terra, mentre gli altri sono apposti di seguito verso l'alto, distanziandoli fra loro di 30-45 cm. Questo secondo procedimento ha un lato positivo, infatti, se si tiene particolarmente al muro e lo si vuole ridipingere spesso basta fissare ogni capo del filo zincato ad un gancio ad occhiello, mentre l'altro viene avvolto attorno ad una vite tirante, in tale modo i fili possono essere allentati e staccati, a partire dall'ultimo filo superiore, e tutto l'intreccio del rampicante gradualmente scivola sul suolo, permettendo la manutenzione della parete. Le specie rampicanti migliori sono quelle flessibili, come la rosa, la clematide, la passiflora e il gelsomino, per le quali sarà necessario legare con fili di raffia o fil di ferro plastificato i rami flessibili, per sostenerli e meglio dirigerli nel ricoprimento armonico del muro. La scelta dei rampicanti è strettamente correlata all'orientamento del muro, tra le piante più rustiche che si adattano a qualsiasi esposizione menzioniamo il Polygonum baldschuanicum, specie decidua a crescita veloce (circa 6 metri per stagione), che produce pannocchie di fiori di colore bianco o rosa pallido che sbocciano copiosi da luglio a settembre. Personalmente preferisco un'altra essenza, e per questo ve la consiglio, piantate in un ampio contenitore una ortensia rampicante (Hydrangea petiolaris), che a giugno vi regalerà una densa fioritura di corimbi appiattiti bianco-crema larghi 18-20 cm. E' un rampicante deciduo che richiede esposizione ombreggiata e terreno acido per accrescersi vigorosamente in altezza, ed è una pianta rustica, di poche esigenze e molto adatta a ricoprire i muri di un balcone. Sviluppate la vostra immaginazione e cercate presso il vostro vivaista di fiducia il rampicante che meglio si adatta allo stile del vostro balcone, la scelta è ampia e variegata. |
|||||||
|
|||||||
|
|||||||
|
|||||||